Non lo so

Jacopo Bettinelli

D'improvviso c'è buio. Un buio innaturale. Un buio che fa male. E non sento più nulla. Tutta la gente attorno a me si ferma all'istante. Si sente solo il respiro pesante di tutte quelle persone sudate stipate in una stanza, una stanza senza neanche una finestra, una stanza insonorizzata. D'improvviso c'è un lampo, un lampo innaturale. Un lampo accecante. Tutti attorno a me si agitano all'istante. Si sente solo un urlo, un urlo di tutte quelle persone nella stanza. Un urlo che non sarebbe mai stato sentito all'esterno. L'urlo cessa di colpo e dopo poco si sente una voce metallica urlare: «Mettete tutti le mani in alto!». Mentre io mi guardo intorno con le mani in tasca vedo tutti alzare le mani verso il cielo. La voce continua: «siete pronti a saltare in aria?» e la folla urla di nuovo e si agita mentre io resto ferma ed in silenzio. BOOOOOM! Un suono così profondo da essere sentito non solo con le orecchie ma con tutto il corpo, un suono profondo che ci fa vibrare ogni cellula. Sento gli organi dentro di me vibrare e la gente intorno inizia a saltare. Il DJ della serata ci sta dando dentro di brutto. Se la sente da matti e tutti quelli lì dentro hanno ripreso a ballare sul ritmo dei bassi pompati da un impianto stereo di prima qualità. Con un volume del genere è impossibile iniziare una conversazione con una qualunque delle persone che condividono la mia stessa stanza. Una sensazione assurda, non ci si rende mai conto di quanto si è soli fino a che non si è in mezzo a centinaia di persone. Centinaia di automi senza cervello che si muovono a ritmo di musica. Come mi ero fatta convincere ad andare in quella discoteca? Non lo so. Le mie amiche erano settimane che mi invitavano e alla fine mi ci avevano trascinato con la forza. Sembravano così preoccupate per me, così volenterose a farmi uscire di casa. Un'uscita che non fosse per andare all'università o in biblioteca. Ti divertirai di sicuro! E poi saremo insieme tutta la serata! Come no... Appena arrivate si erano lanciate fra le braccia dei primi bellimbusti che avevano trovato e avevano iniziato a limonare duro... ed io ero di nuovo sola. Quanto avrei voluto trovarmi anche io qualcuno. Eppure non sono una brutta ragazza, solo che uno mi deve saper prendere. Essere un attimo gentile. Non posso accettare che appena ci guardiamo mi mettano la lingua in gola e le mani sul culo. Non sono una puritana di quelle che non farebbe niente con uno sconosciuto, però almeno un po' di tatto! Le mie amiche son tanto delle brave ragazze nella vita di tutti i giorni, ma quando vanno in discoteca sembrano tante puttanelle messe in fila. Mi dirigo verso il bagno e mi appoggio al muro di fianco alla porta. La luce stroboscopica va e viene seguendo il ritmo della musica e i miei occhi percepiscono la vita intorno a me come tanti fotogrammi in successione. Tutti si muovono a scatti. Per quanto tempo rimango lì? Non lo so, poi mi decido ad entrare. Dentro il bagno la musica si sente ancora molto forte ma è più attutita, la luce è fissa e mi guardo allo specchio un secondo prima di accendere l'acqua e sciacquarmi la faccia. Quanto manca ancora prima che il locale chiuda? Non lo so. Apro la porta ed esco, mi riappoggio al muro e vedo che dall'altro lato della porta c'è un ragazzo che guarda la folla muoversi. Anche lui si appoggia con le spalle al muro. Anche lui ha l'aria di non divertirsi troppo. Guarda il suo cocktail nel bicchiere di plastica e fa un sorso. Mentre si mette un po' più comodo posa il suo sguardo su di me. Nei lampi stroboscopici noto che il suo sguardo è profondo e accattivante. Mi sorride e alza il bicchiere. Gli faccio un sorriso di cortesia e sparisce tra la folla. Lo cerco con lo sguardo ma non riesco a vederlo. È un peccato, sarebbe stato bello stare in silenzio insieme a guardare quella folla saltante. Mi sento toccare una spalla e vedo lui che mi porge un bicchiere pieno di un liquido scuro, forse Jack e Coca, e mi sorride ancora. È andato al bar a prenderlo per me? Lo prendo sorridendogli e lui alza il suo drink. Faccio qualche sorso, è proprio Jack e Coca. Mi dice qualcosa ma sappiamo entrambi che non possiamo sentirci. Gli faccio segno che mi piace il cocktail e lui sembra soddisfatto. Ci appoggiamo di nuovo al muro, ma questa volta più vicini. Per quanto tempo rimaniamo lì? Non lo so. Ma ad un certo punto lui sparisce di nuovo per poi tornare con altri due J&C. Non mi ero neanche accorta di aver finito il mio. Ora sono un po' ubriaca e lui è sempre più vicino. Mi prende la mano e io non faccio nulla per resistergli. Mi bacia un dito dolcemente e poi mi guarda negli occhi. La musica alta, il buio intermittente e l'alcool mi fanno sentire in un sogno. Lui è gentile e mi dà piano piano un bacio sulla guancia. Decido di baciarlo io per prima e quando apre le sue labbra mi appoggia la mano su un fianco. Io penso che è un porco che ha sbagliato mira ma non la sposta. Bravo ragazzo. Allora non sei come sono tutti quelli qui dentro. Finiamo il nostro drink e ci baciamo di nuovo. Le sue mani sono entrambe sui miei fianchi e questa volta gliele sposto io sul retro. Non mi sentivo così da tantissimo tempo. Eccitata. Lui mi guarda e se ne va. Aspetto di vedere se torna con un drink ma ci mette troppo. Inizio a cercarlo ma non lo trovo. Sto andando giù di testa quando sbuca dalla folla e mi prende la mano. D'improvviso siamo in strada e ci baciamo di nuovo. Faccio per dirgli qualcosa ma lui mi mette un dito sulle labbra. Per quanto camminiamo senza parlare? Non lo so. Entriamo in un portone e scendiamo alcune scale. Ad un certo punto estrae delle chiavi ed entriamo in una stanza. C'è un lampo improvviso. Un lampo innaturale. E la luce è accesa. Vedo una stanza che sembra uni studio di registrazione. Una stanza senza neanche una finestra, una stanza insonorizzata. Vuoi scoparmi ora? Scuote la testa. Cosa c'è che non va? Mi risponde che ora non va bene, mi agiterei troppo. La sua voce è profonda quanto i suoi occhi. Cosa vuol dire che mi agiterei troppo? Non lo so. Allora glielo chiedo. Lui risponde che ci ha provato, ma il sesso non gli piace quando le ragazze si agitano. Posso stare ferma se vuoi. Ferma come un morto? Chiede lui. Non lo so. Sai cosa vuol dire necrofilia? Non lo so. E d'improvviso c'è buio. Un buio innaturale. Un buio che fa male. E poi... non sento più nulla.

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Commenti: 1
  • #1

    gianlukam5s (lunedì, 06 aprile 2015 06:28)

    MINKIA PESAAAA!!1!